Il nome “Bannio” potrebbe essere derivato dal nome personale germanico Bana con il suffisso -eus o -ius, mentre “Anzino”, secondo le recenti scoperte dello storico Enrico Rizzi, deriva nei documenti medievali da “Anduxinus”, “al piccolo dosso/ al dossino”.
Bannio è il capoluogo del comune e il centro principale. Anticamente e per molti secoli ha rappresentato la capitale amministrativa ed ecclesiastica dell’intera Valle Anzasca. Storicamente il paese esisteva già nel I secolo avanti Cristo come testimoniano la scoperta di una necropoli celtica nella prima metà del ‘900. I reperti rinvenuti negli scavi di queste antiche sepolture portano a ritenere di un già avanzato processo di romanizzazione di questi antiche popolazioni galliche, con frequenti scambi con gli stessi romani. Indice di quest’ultimo, di una vivacità economica e culturale dimostratasi anche in epoca cristiana. La Chiesa di San Bartolomeo in Bannio fu la prima prime a rendersi indipendente, già nel X secolo, dalla Pieve di Vergonte, chiesa originaria di tutta l’Ossola inferiore. Bannio fu così il primo importante centro della scristianizzazione della Valle Anzasca, dal quale poi lungo i secoli si resero indipendenti le altre parrocchie.
Bannio nei secoli fu sempre un paese importante, anche per il fatto di essere collocato in prossimità del passaggio con la Valsesia, attraverso il colle di Baranca. La vivacità e la ricchezza della comunità banniese sono testimoniate dalle numerose chiese del paese (solo sulla piazza principale se ne contano tre) ricche di suppellettili preziose e di arredi di pregio artistico.
Comune autonomo fino dalle sue origini medievali, Anzino venne unito a Bannio nel 1929. Secondo gli storici fu fondato da coloni di Pieve Vergonte per lo sfruttamento di giacimenti minerari nella valle del torrente olocchia. Si trova sulla sponda opposta del torrente rispetto a Bannio e gode di grande notorietà per la presenza del santuario di Sant’Antonio di Padova. Un quadro donato dagli emigrati di Anzino a Roma nel 1669, detto “miracoloso”, è centro di pellegrinaggi da tutta la diocesi di Novara. Il santuario coincide con la chiesa parrocchiale eretta nell’oratorio di San Bernardo da Mentone (o San Bernardo d’Aosta) nel 1640, successivamente ingrandita e arricchita più volte. Anzino gode di un forte legame con la città di Roma per la presenza di una colonia del paese in città lungo i secoli ed è paese d’origine di importanti personaggi, tra cui Ludovico Quaroni, uno dei più importanti architetti italiani del ‘900, e Pietro Maria Quaroni, ambasciatore d’Italia in vari paesi e poi presidente RAI.
Pontegrande situata più a valle, presso il torrente Anza rappresenta, insieme al ponte da cui prende il nome, un passaggio obbligato per chi vuole arrivare fino a Bannio Anzino. Qui sorge la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, costruita nel 1670 sulla cima di un enorme masso erratico. Ponte è il centro dei servizi nel comune ed è uno dei centri più popolati. La parrocchia fu eretta nel 1958. Molto sentita è la festa dei SS. Pietro e Paolo. Da sempre legato a Bannio, a Ponte ha sede il secondo battaglione della Milizia Tradizionale che assieme a Bannio compone i ranghi della stessa.